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Da allora in avanti, con una ritrovata sicurezza nelle sue capacità ed una carriera legale ormai lanciata, una seconda professione come compositore di canzoni popolari andava gradualmente consolidandosi. Una nuova canzone per Celentano, Azzurro, per la quale scrisse anche i testi, fu non soltanto un ulteriore successo ma si elevò al rango di "classico di tutti i tempi", venendo successivamente reinterpretata da molti altri artisti.

Gli anni seguenti confermarono la sua abilità nel comporre con una certa regolarità, accumulando un buon numero di motivi, in maggioranza collaborazioni con un affermato paroliere di nome Pallavicini ma anche alcune con testi propri. Egualmente impressionante fu lo spettro di artisti che si nutrivano del suo talento, da Patty Pravo ad Enzo Jannacci fino a Johnny Hallyday e Shirley Bassey. La musicalità di questi lavori era abbastanza diretta; inevitabile che le complessità del jazz dovessero venir messe da parte, in favore delle melodie ed armonie più semplici richieste dalla sua nuova vocazione. Con l'andare del tempo però si sarebbe permesso di introdurre qualche sottigliezza in più, specialmente nelle strutture e nella varietà di accordi, servendosi delle solide conoscenze teoriche a sua disposizione.

1.5 Primi album

E nel 1972 che Conte improvvisamente sparisce dalla scena musicale e per un paio d'anni non se ne sa nulla. Nel 1974 però, chi se lo sarebbe immaginato, riemerge con un LP intitolato semplicemente Paolo Conte, figurandovi non solo come autore di musica e testi ma anche come esecutore ed interprete. Si racconta che, dopo aver dato un nastro con alcuni brani a un fidato produttore (Lilly Greco) perché lo aiutasse a trovare il giusto interprete, fu convinto ad inciderlo lui stesso.
L'album fu registrato al momento, con una produzione ridotta all'indispensabile ed una strumentazione molto semplice: niente più di un pianoforte con l'aggiunta qua e là di fisarmonica, violino o chitarra. La sua caratteristica voce "ghiaiosa" è ancora insicura, ma un ammirevole candore lo accompagna fino alla fine di ogni pezzo. Sia questo che i testi con i loro quadri di provincia, tra bar e ristoranti, contribuiscono al ruvido e quasi folcloristico sapore del disco, sebbene ci sia posto anche per qualche più arieggiata e leggera ambientazione marittima tra cui due delle ormai più amate e conosciute canzoni dell'avvocato: Una giornata al mare e Onda su onda.

 

 

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